Valerio Binasco dirige per la prima volta "Amleto", calandosi nel groviglio di tormenti del Principe di Danimarca con una personale ed empatica lettura della tragedia shakespeariana
Dal 30 aprile debutta una nuova produzione del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale: un rinnovato allestimento dell’Amleto, l’iconica tragedia skakespeariana con la quale il regista Valerio Binasco tiene a battesimo la Lemon Ensemble, compagnia stabile di attori con base alle Fonderie Limone di Moncalieri.
Per INFO, DATE e ORARI: Amleto (Scheda dello spettacolo)
Tragedia universale e privata
Dopo aver interpretato il ruolo di Amleto, nell’allestimento firmato da Carlo Cecchi - che gli valse il premio Ubu nel 1998 – ora il Principe di Danimarca irrompe nel percorso registico di Binasco, con le sue annose domande, i suoi dèmoni e la sua feroce malinconia: «Una tragedia universale e privata, che sembra risvegliare apposta qualcosa di sopito dentro di noi», afferma il regista. «Sto tentando, ancora una volta, di andare a prendere uno per uno tutti quei fantasmi che ci costringono ogni giorno, a recitare un ‘essere o non essere’ che non arriva mai da nessuna parte».
Un dramma famigliare
L’allestimento è realizzato con la consulenza drammaturgica di Fausto Paravidino, mentre la traduzione è quella pubblicata nel 2009 da Einaudi a firma di Cesare Garboli, che scrive: «Amleto per me è un dramma famigliare, a immagine e somiglianza della famiglia moderna, tutta protesa a ricreare l’Eden. Amleto pensa ed è questa la sua debolezza e la sua modernità. Una modernità inseparabile dal rapporto conflittuale con i valori famigliari».
Per INFO, DATE e ORARI: Amleto (Scheda dello spettacolo)
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